top of page
Cerca

Mi Buenos Aires querido

  • Immagine del redattore: Viandante
    Viandante
  • 3 gen 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 6 giu 2020

Una settimana in quella che possiamo considerare la capitale dell'America del Sud.



Malinconica e frizzante, giovane e ricca di storia, europea e sudamericana. Argentina.

Buenos Aires merita di essere visitata, ma soprattutto vissuta, almeno una volta nella vita.

Si respira un'aria unica; chissà che in verità non porti il nome proprio per questo motivo.

La gente ha i tratti somatici di una emigrazione importante e ogni persona con cui ci si ferma a parlare ha almeno un familiare che ancora vive in Europa. La donne sono estremamente affascinanti e eleganti, quel fascino dato da un mix di diverse etnie.


E la città, adesso, è come una mappa delle mie umiliazioni e fallimenti; da quella porta ho visto i tramonti e davanti a quel marmo ho aspettato invano. Qui l'incerto ieri e l'oggi diverso mi hanno offerto i comuni casi di ogni sorte umana; qui i miei passi ordiscono il loro incalcolabile labirinto. Qui la sera cenerognola aspetta il frutto che le deve il mattino; qui la mia ombra nella non meno vana ombra finale si perderà, leggera. Non ci unisce l'amore ma lo spavento; sarà per questo che l'amo tanto.
Jorge Luis Borges

Plaza de Mayo


Ogni angolo della città sembra una città differente. Plaza de Mayo e la Casa Rosada rappresentano il distretto politico della città; è facile assistere a qualche manifestazione di protesta, io mi sono ritrovata nel bel mezzo di uno sciopero delle c.d. Madri de Plaza de Mayo, madri o familiari dei desaparesidos, un capitolo della storia argentina che rappresenta una ferita ancora aperta, che proprio in queste ultime settimane, forse, sta trovando una qualche forma di giustizia, se così si può definire, con l'arresto di alcuni militari allora coinvolti nei fatti.


La Boca


Entrando a La Boca mi sono sentita un po' a casa; in effetti mi ha ricordato parecchio il porto della mia città, Genova. Si dice che il quartiere La Boca sia stato fondato da genovesi emigrati in Argentina, xeneizes, si definiscono.

Quello che balza subito all'occhio entrando nel quartiere è l'allegria che si respira, i colori sgargianti delle case lungo il Caminito, in contrasto con il cielo blu, se si è fortunati come me, e la musica che risuona ininterrottamente per le strade. I giovani e i bambini, figli di ballerini professionisti, nella stagione estiva, non andando a scuola, praticano l'attività dei propri genitori e propongono per la strada, tra turisti a bocca aperta, i loro balli.


Caminito que todas las tardes Feliz recorria cantando mi amor No le digas si vuelve a pasar Que tu llanto mi suelo regó
Caminito cubierto de cardos La mano del tiempo tu huella borró Yo a tu lado quisiera caer Y que el tiempo nos mate a los dos.

I profumi e i sapori


Dopo il mio viaggio, mangiare una bistecca non è mai più stato lo stesso, nonostante mio papà sia nato e abbia vissuto in Argentina una bella fetta della sua vita e le occasioni di grigliare in casa mia non siano mai mancate.

Non vuole essere un luogo comune, ma veramente, la parillada, quella che da noi solitamente chiamiamo grigliata, per un argentino è un rito, un momento di condivisione.

Ho avuto la fortuna di vivere questo momento in una comunità salesiana, ed è stata una esperienza insolita ma estremamente vera e umana.


Il Mate


Diuretico, dissetante, brucia grassi, antiossidante, acceleratore del metabolismo, stimolante del sistema nervoso, digestivo, energizzante. E' sempre l'ora del mate.

Basta poco: acqua bollente, una bombilla (la cannuccia), il matero (una particolare tazza in zucca), zucchero e naturalmente l'erba mate.

La tradizione vuole che sia sempre il momento di bere un buon mate, possibilmente in compagnia.

 
 
 

Comments


© 2023 by NOMAD ON THE ROAD. Proudly created with Wix.com

  • Facebook
  • Twitter Round
  • Instagram Black Round
bottom of page