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Escursione tra i crateri dell'Etna

  • Immagine del redattore: Viandante
    Viandante
  • 20 ago 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

Anche il viandante, ogni tanto, si riposa.

Ma non troppo.

E come si fa a non approfittare del fatto di trovarsi in Sicilia, per una vacanza, e non esplorare l'Etna?

Per questa escursione abbiamo preferito affidarci ad una guida vulcanologica locale, che ci ha fornito tantissime informazioni sul territorio e sull'attività del vulcano, oltre che guidarci tra i crateri; perché, a dirla tutta, non ho trovato molto semplice orientarsi lungo un fondo composto esclusivamente da lava.

Ci siamo trovati al Cratere Silvestri a 1900 m e grazie alla funivia siamo risaliti a 2500 m. Da lì, un pulmino ci ha portato a 2920 metri a Torre del Filosofo, dal quale è cominciata la nostra camminata.


Il meteo non è stato clemente, abbiamo trovato freddo, pioggia e grandine. Ad agosto. Ma non dimentichiamo che l'Etna è un monte di circa 3300 m.

Siamo passati prima tra due crateri, poi abbiamo proseguito verso il cratere principale a 3330 m, il quale a sua volta è formato da due crateri più piccoli, Bocca Nuova e Voragine, entrambi attivi. Non siamo riusciti però ad arrivare al cratere principale, in vetta, a causa dell'intensa attività stromboliana del cratere di nordest che ci ha impedito di respirare, per via dello zolfo. Rientrando, percorrendo uno stretto sentiero ricavato tra la lava dell'eruzione del 2002-2003 abbiamo incontrato il cratere Barbagallo, per poi scendere sulla lava dell'eruzione del 2013 verso il Cono del laghetto relativo all'eruzione del 2001.





 
 
 

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